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Problemi con Facebook e Google: pericolo abbandono degli inserzionisti

di Mirko Cuneo

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Mentre le principali agenzie del settore si riuniscono in Costa Azzurra in vista dell’annuale festival pubblicitario, i problemi con Facebook e Google mettono a dura prova le società, con grosse ripercussioni sulle scelte monetarie degli inserzionisti.

I governi mondiali stanno cercando di responsabilizzare i due giganti (soprannominati “duopolio digitale”) riguardo i contenuti pubblicati, che spesso non combaciano con il desiderio di protezione degli utenti.

Molti candidati presidenziali democratici discutono sentitamente la situazione.

Queste potenziali sfide normative giungono quando i dirigenti più importanti si incontrano per decidere come investire i 600 miliardi di dollari destinati alla pubblicità mondiale.

Le più grandi aziende del settore hanno recentemente annunciato la nuova “Alleanza per il contenuto responsabile”, presentata durante il festival di quest’anno.

Sedici dei maggiori inserzionisti del mondo, insieme alle agenzie pubblicitarie, stanno lavorando alla creazione di standard efficaci per l’individuazione dei contenuti appropriati, impedendo che ne emergano di offensivi accanto alle inserzioni.

Il senatore Josh Hawley, R-Mo., ha infatti proposto una nuova legislazione, che rimuoverebbe la protezione delle aziende tecnologiche dalla responsabilità del contenuto delle loro piattaforme (attraverso la revisione della sezione 230 del Communications Decency Act).

“La sicurezza del brand è fondamentale. Nessuno vorrebbe vedere il proprio annuncio affiancato da un video jihadista “, dichiara Michael Kassan, CEO di MediaLink, la cui casa madre Ascential ha gestito la conferenza.

“Si tratta di pura protezione. Le piattaforme Google e Facebook devono ora dimostrare lo stesso livello di responsabilità.

“I nostri clienti si dichiarano preoccupati per la situazione. Desiderano apparire esclusivamente su piattaforme sicure per il brand “, afferma Mark Read, CEO di WPP, uno dei maggiori inserzionisti del mondo.

“Attualmente stiamo lavorando con Google, Facebook, Twitter e altri 16 inserzionisti, a un’importante iniziativa dedicata alla sicurezza dei clienti: poter raggiungere potenziali consumatori su piattaforme monitorate è fondamentale”, dice Read.

Marc Pritchard di Procter & Gamble afferma inoltre che il discorso vada ben oltre la semplice rimozione dei contenuti terroristici.

“Ci aspettiamo che le piattaforme assumano il controllo sulla pubblicazione dei contenuti e sulla loro qualità”, afferma Pritchard. “Internet deve trasformarsi in un luogo sicuro e civile, proprio come è accaduto con TV, radio e carta stampata”.

“Google e Facebook devono adattarsi alle normative. Altrimenti i nostri inserzionisti sceglieranno altre piattaforme su cui pubblicare, portando altrove il proprio denaro“, dice Roth.

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Mirko Cuneo

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