Coachee: significato, chi sono e come trovarli

di Mirko Cuneo

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coachee

Consapevolezza, crescita personale, fiducia e responsabilità sono alcune delle parole chiave del coachee, una metodologia finalizzata allo sviluppo personale e professionale. Le figure coinvolte nel percorso di coaching sono sostanzialmente due: coach e coachee.  

Per entrare ancora di più nel dettaglio, il coachee – o cliente – è una persona che si rivolge a un professionista per raggiungere i propri obiettivi.

Sebbene a grandi linee il rapporto tra coach e coachee possa sembrare semplice, in realtà è fatto di numerose sfaccettature, indispensabili alla riuscita del progetto. 

La competenza è una delle caratteristiche principali che deve possedere un coach. Tuttavia, sono indispensabili anche la capacità di ascolto, la disponibilità ad entrare in contatto con l’altro e una buona dose di empatia. A partire da questo, il coach può iniziare a trovare i propri clienti perché non ci troviamo di fronte alla vendita di un servizio qualsiasi, ma di una vera e propria relazione

Il coaching prevede una crescita, dei passaggi comuni, una profonda sintonia e la condivisione degli obiettivi. Sei pronto ad accettare questo cambio di prospettiva per trovare i tuoi coachee?

Io sono qui per aiutarti a incrementare il numero dei tuoi clienti. Contattami per una consulenza e inizieremo a lavorare sui tuoi punti di forza affinché tu raggiunga i tuoi obiettivi.

Cosa vuol dire coachee? 

Il significato di coachee è cliente o allievo. Termine di origine francese, viene utilizzato nel coaching dove indica “a person who receives training from a coach” (una persona che viene allenata da un coach o che riceve il coaching).

Il rapporto di coaching, infatti, avviene tra due soggetti: 

  • il coach: colui che supporta le persone nel loro percorso personale, professionale, sportivo, emotivo;
  • il coachee: la persona che viene affiancata nel raggiungimento dei propri obiettivi dal coach.

Queste figure sono parte del rapporto, l’una come supporto, e l’altra come destinataria del processo di coaching. Entrambe hanno uno scopo comune, quello di raggiungere gli obiettivi stabiliti dal cliente nella fase iniziale del lavoro.

Anche facendo un giro in rete, avrai percepito che parlando di coaching viene messo particolarmente in risalto il ruolo del coach. Al contrario, nella maggior parte dei casi, non viene considerata la figura del coachee, il vero e proprio protagonista del coaching. Questo approccio, tuttavia, potrebbe mandare fuori strada e dare una visione errata del processo. Bisogna ricordare che non esiste il coaching senza un allenatore e una persona disposta a farsi “allenare”. 

Sebbene possa apparire come una persona debole, il coachee ha semplicemente bisogno di un supporto per riformulare i propri obiettivi in linea con le risorse personali di cui dispone.

Chi è il coachee? 

Nella relazione di coaching, dunque, il coach è l’allenatore. Ma il coachee chi è?

Il coachee è il soggetto che decide di rivolgersi a un esperto per affrontare i propri limiti e sviluppare un percorso concreto di crescita interiore. Definito come il cliente del coach, il coachee intraprende il processo di coaching con l’obiettivo di trovare la giusta motivazione, raggiungere dei risultati, avere una maggiore consapevolezza di sé

L’imprenditore, il manager, lo sportivo, il personaggio politico…chiunque può essere un coachee.

Nella vita, ti sarà capitato di abbatterti o di sentirti demotivato. Ci sono situazioni in cui sembra realmente di girare senza sosta come criceti nella ruota o di andare a scontrarsi sempre con gli stessi ostacoli. Ed è proprio in occasioni del genere che è necessario rivolgersi a un coach e assumere il ruolo di coachee. In alcuni casi, infatti, le diverse tecniche di coaching possono risultare profondamente utili. 

Il percorso di coaching inizia quando la persona si rende conto di avere una difficoltà e decide di farsi aiutare da un professionista. A seconda della situazione ci si può rivolgere a quello più adatto tra i diversi tipi di coach.

Non si può dare a priori l’identikit del coachee. Anche tu o io potremmo essere i potenziali clienti di un allenatore in un momento di particolare debolezza o per raggiungere obiettivi specifici, di business, nel lavoro o nello sport. Considera che la definizione di coachee può essere anche utilizzata per indicare interi gruppi di lavoro o team di atleti, dove si applicano le tecniche di team coaching o di coaching sportivo per favorire lo spirito di gruppo e fare team building.  

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Qual è il ruolo del coach? 

Il coach è una figura relativamente nuova ma estremamente richiesta a livello professionale. Nasce in ambito sportivo, dove l’allenatore ha il ruolo di motivare gli atleti, aiutarli a migliorare le proprie performance e avere una mentalità orientata al raggiungimento degli obiettivi.

Nel tempo, questa attività è stata mutuata con successo anche in ambiti differenti, portando alla nascita di professionisti come il business coach, il mental coach, il life coach o il career coach

Ciò che accomuna le varie declinazioni del coaching sono lo scopo e le metodologie per raggiungerli: il cliente fissa i propri obiettivi, il coach delinea il processo per raggiungerli. A quest’ultimo spetta anche la scelta degli strumenti da utilizzare nelle specifiche situazioni, che devono comunque portare il cliente all’autoconsapevolezza, all’autonomia, alla conquista della responsabilità sulla propria vita.  

Una delle parole chiave per un coach è “futuro”. Futuro visto non come un tempo intangibile o irrealizzabile. Il ruolo del coaching è proprio quello di trasformare i desideri in obiettivi concreti e realizzabili in tempi stabiliti

Ciò che sembra estremamente difficoltoso si semplifica, suddividendo il processo in passaggi più brevi e raggiungibili. 

È importante sottolineare che il coaching non ha a che vedere con la psicoterapia, ma si pone come metodologia per aumentare la consapevolezza dell’individuo o dei team – come nel coaching aziendale – orientata al raggiungimento degli obiettivi prefissati.  

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Rapporto tra coach e coachee 

Generalmente quando si parla del rapporto tra un professionista e il suo cliente, nell’immaginario comune c’è sempre uno squilibrio a favore di chi svolge l’attività professionale. Nel coaching, in realtà, si ha un rapporto di perfetto equilibrio tra coach e coachee in cui si condivide un percorso di crescita comune. Il coachee è il vero protagonista di questo cambiamento, mentre il coach guida i vari passaggi.

La relazione si fonda su principi (o pilastri) imprescindibili che non possono venire a mancare, come la fiducia, il rispetto e l’ascolto. Ma ce ne sono anche altri, basilari per trovare le soluzioni e arrivare diretti al target. Ti spiego i principi del rapporto tra coach e coachee in maniera più approfondita.

Ascolto ed empatia

La relazione tra coach e coachee parte dall’ascolto dell’altro. Solo entrando in profondo contatto con la persona che si ha di fronte, infatti, è possibile comprendere quale strada percorrere.

Il coachee deve sentirsi a proprio agio, esporre le sue debolezze con sincerità, senza provare disagio o incertezza. Dunque, il coach deve essere predisposto all’ascolto attivo e alla condivisione delle emozioni del coachee. 

Attenzione a non soffermarti esclusivamente sulla comunicazione verbale. Molte informazioni, infatti, arrivano dai gesti, dalle pause e dal tono della voce e bisogna saperle cogliere.   

Raccogliendo dati con grande apertura, risulta più semplice strutturare un percorso personalizzato di coaching, basato sul vissuto e le prospettive del coachee.

Fiducia e alleanza

Quale rapporto di crescita può essere costruito senza fiducia?

È essenziale che il coachee si senta a proprio agio durante il coaching. Egli deve avere la consapevolezza di poter approfondire qualsiasi tipo di aspetto funzionale alla buona riuscita del percorso.

Non possono esistere zone d’ombra. Solo attraverso l’alleanza tra coachee e coach è possibile portare avanti le sfide e raggiungere gli obiettivi stabiliti.

Chiaramente, la fiducia deve essere reciproca, ma a questo punto si arriva costruendo il rapporto incontro dopo incontro.

Sincerità

La fiducia è strettamente connessa alla sincerità. Nel momento in cui il coachee si sente accolto dal proprio coach riesce ad instaurare un rapporto più autentico e reale. Questo rappresenta una base solida per la costruzione di un percorso di coaching di successo.

Dalle sedute deve rimanere escluso qualsiasi tipo di giudizio o presa di posizione: quando un coachee è a suo agio non ha remore a raccontare se stesso e gli è più facile perseguire i suoi obiettivi in concreto.  

Collaborazione reciproca

I coach migliori sono quelli che riescono a coinvolgere i propri clienti nella costruzione del piano d’azione. Il lavoro, dunque, si basa sulla partecipazione attiva del coachee e non solo su azioni definite da parte del coach.

Capisco perfettamente che un approccio del genere possa apparire complesso, soprattutto di fronte a clienti particolarmente restii nel collaborare. Ma è proprio questo che differenzia un coach competente da tutti gli altri. 

Il cliente deve sentirsi parte integrante dell’attività poiché parte da lì il percorso verso l’autoconsapevolezza.

Responsabilità condivisa

Come ti ho già detto il percorso di coaching si basa su un equilibrio tra coach e coachee. Entrambi devono sostenere il lavoro e partecipare attivamente affinché vada a buon fine. Il successo, difatti, passa proprio attraverso il filo che viene a crearsi tra i due. E lo stesso vale per il fallimento dell’attività.

Sapere che la responsabilità è condivisa rafforza il legame e il coinvolgimento di entrambe le figure, con risultati ottimali.  

Tra l’altro la condivisione della responsabilità va a rafforzare anche il rapporto di fiducia, aiutando a definire ancora meglio gli obiettivi del coachee e il suo percorso.

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Perché essere un coachee? 

Nonostante il coaching sia un metodo piuttosto conosciuto ormai, non tutti si rendono conto di quali siano i benefici per i clienti.

Sia tra le mie conoscenze che tra le persone con cui entro in contatto quotidianamente non c’è un’informazione approfondita a riguardo. Sono in molti a chiedermi “Mirko, perché dovrei rivolgermi a un coach? Quali sono i benefici per un coachee?”.

Trovo che la domanda sia normale ed è per questo che ogni coach dovrebbe far capire ai propri clienti quanto sia importante l’attività di coaching.

In primo luogo, consente di definire i propri obiettivi senza confusione. So che questa affermazione potrà sembrarti strana, ma ti assicuro che le persone non riescono effettivamente a definire in maniera concreta i propri propositi. 

E, con estrema probabilità, è questo il motivo per il quale non ce la fanno a raggiungerli.

Durante le sedute di coaching ciò che cambia è proprio il paradigma su cui si costruiscono i propri obiettivi. Grazie ad un coach, il coachee aumenta la fiducia in se stesso andando a ridurre le situazioni di stress e ansia. Con la mente sgombra si lavora meglio e si ottengono risultati più convincenti. 

Questi miglioramenti hanno un effetto decisamente positivo sulla vita personale e sull’affermazione professionale della persona.

Insomma, i motivi per diventare un coachee sono numerosi ma è necessario rivolgersi al professionista più adatto. 

Come trovare il giusto coach 

Se hai deciso di aumentare il numero dei tuoi coachee ti starai chiedendo come è giusto che si presenti un coach.

Questa non è una domanda banale. 

La prima cosa che ti consiglio di fare è “pensa come un potenziale cliente”: al coach si affida un progetto importante, ossia la crescita personale, per cui si va alla ricerca di un professionista competente, referenziato, con un buon numero di clienti e molta esperienza.

Per mostrare le tue competenze, sfrutta i diversi canali di digital marketing: i social, un blog professionale, i motori di ricerca. Ognuno di essi ti permette di avvicinarti al tuo target ideale con contenuti mirati.

Sul sito internet, ad esempio, puoi dare informazioni complete sulla tua professionalità e sulle tue competenze; accanto alle informazioni base, potresti creare un blog altamente orientato al coaching, da sfruttare per il posizionamento sui motori di ricerca e per far aumentare l’interesse verso la tua attività.

I social sono uno strumento eccellente per avvicinare nuovi clienti perché offrono la possibilità di proporre contenuti variegati e di grande impatto.

Hai mai pensato di offrire sedute di coaching gratuite? Questo è un sistema intelligente per attirare potenziali coachee e introdurli gradevolmente al coaching.

Quali altre strategie potresti mettere in atto?

Il networking o le collaborazioni con altri professionisti offrono grandi opportunità di far crescere il numero dei potenziali clienti. Così come le recensioni positive o i feedback di altri clienti. 

Quelle che ti ho suggerito sono tutte tattiche valide per aumentare il numero dei tuoi clienti, ma ce ne sono molte altre. Contattami per una consulenza di business coaching, studieremo insieme la tua situazione e andremo a creare una strategia di valore su misura per la tua attività. 

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Mirko Cuneo

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