Come aprire un e-commerce: guida 2024

di Mirko Cuneo

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aprire ecommerce

Se vuoi aprire un e-commerce stai seguendo uno dei trend più interessanti per chiunque voglia fare impresa nel 2024. Le modalità di acquisto dei consumatori si evolvono velocemente e, complice la pandemia, il commercio elettronico ha conquistato una fetta di mercato enorme.

Per cui, se vuoi iniziare a vendere prodotti e servizi online sei sulla strada giusta per il successo.

Tuttavia prima di partire con la creazione del sito o con la selezione dei prodotti da inserire in catalogo, ti consiglio di prenderti il tempo giusto per analizzare il tuo progetto e considerare ogni aspetto.

Cosa ci vuole per vendere online? Basta creare un sito internet, no?

Non è esattamente così. Molte persone pensano che la vendita online si limiti alla creazione di un sito, in cui proporre degli articoli o i propri servizi. Ma il commercio elettronico è un modello di business molto più complesso e la realizzazione del sito, sebbene sia una delle fasi principali, non è di certo l’unica.

Per avere chiarezza bisogna prendere in considerazione il target, la tipologia di e-commerce da costruire, gli aspetti burocratici, la gestione del magazzino e l’organizzazione della logistica, i pagamenti, il budget disponibile. Per quanto riguarda la creazione del sito, comprende la scelta dell’hosting e del nome del dominio, le fasi di sviluppo e il marketing.

Ognuna di queste voci incide inevitabilmente sui costi aziendali, che sono il risultato di ogni singolo intervento.

Qui ti spiegherò quali sono i passi concreti da fare per aprire il tuo sito e-commerce e quali sono i costi da affrontare. Partiamo? Se, invece, vuoi agire subito concretamente per la creazione o l’ottimizzazione del tuo e-commerce, clicca il pulsante qui sotto e prenota la tua consulenza personalizzata. Valuteremo insieme le soluzioni più adatte al tuo progetto.

Che cosa si intende per e-commerce

Ad oggi è difficile trovare qualcuno che non abbia mai effettuato acquisti online o che non sappia cosa sia il commercio elettronico. Ma per inquadrare in modo professionale questo modello di business voglio darti una definizione di e-commerce molto più precisa:

e-commerce è l’abbreviazione di electronic commerce, che si traduce in italiano proprio come commercio elettronico. Il termine si riferisce all’acquisto e alla vendita di beni e/o servizi tramite Internet, dove il cliente trasferisce i suoi dati e imposta le modalità per effettuare il pagamento.

Dalle notizie diffuse dall’Osservatorio e-commerce B2c, gli acquisti tramite e-commerce nel 2023 sono saliti del +13% rispetto all’anno precedente, toccando i 54,2 miliardi di euro. Le abitudini dei consumatori si sono ormai trasformate e, nonostante sia tornato il piacere dello shopping nei negozi fisici, la popolazione italiana, nonché mondiale, continuerà a comprare online nel 2024. Le esperienze di acquisto si fanno sempre più ibride e vedono l’affiancarsi dei momenti online a quelli offline.

Quindi, l’online non sta soppiantando il commercio fisico, ma si sta trasformando l’intera esperienza di acquisto dei consumatori che vede percorsi multicanale. Gli utenti possono conoscere un prodotto o servizio online e poi acquistarlo offline, oppure l’esatto contrario. Più sono le opportunità di ingresso verso il tuo business e maggiori sono le tue opportunità di vendita.

crescita della diffusione dell'ecommerce in Italia

I primi scambi online risalgono agli anni ‘90, quando venne venduto il primo CD musicale (due amici si scambiarono un CD musicale di Sting tramite Internet), PizzaHut propose la sua prima pizza large e nacquero quelli che oggi sono i big della vendita online: Amazon, eBay e Alibaba.

Da quel momento il commercio elettronico si è evoluto fino alla creazione di piattaforme, marketplace, infrastrutture, negozi di vendita online sempre più curati e indirizzati a rendere le transazioni semplici, sicure e immediate.

Sebbene il concetto di e-commerce possa essere ridotto ad un modello di business formato da tre soli elementi (venditore – shop online – cliente), nella realtà ci sono moltissimi altri fattori da considerare come ad esempio la logistica, il magazzino, la tipologia di merce venduta. Per questo ora ti spiegherò come riconoscere le varie tipologie di e-commerce.

Vendita online diretta e indiretta

Una delle distinzioni principali nel commercio online è quella tra e-commerce diretto e indiretto, perché ha diverse implicazioni dal punto di vista fiscale, normativo e pratico.

L’e-commerce diretto comprende gli store che trattano beni digitali, quindi, immateriali, e lo scambio si svolge totalmente tramite canali telematici.

Nell’e-commerce indiretto, invece, oggetto della compravendita sono i beni fisici, che vengono venduti online ma consegnati utilizzando canali tradizionali.

Inoltre, il confine tra online e offline è sempre più sottile. Sempre più di frequente capitano  casi in cui il cliente cerca online per farsi un’idea, e poi termina l’esperienza di acquisto presso il punto vendita fisico.

Questa categorizzazione è molto utile anche all’interno dei differenti modelli di business con cui si può vendere online:

  • Business to Consumer (B2C): il B2C segue il modello di vendita più consueto in cui l’azienda propone i propri beni o servizi al consumatore finale.
  • Business to Business (B2B): il B2B indica lo scambio di beni e/o servizi tra aziende.

Un elemento ulteriore per definire il tipo di shop che intendi avviare è la gestione del magazzino, che influisce direttamente sui costi, sulla logistica e sulla tua organizzazione.

Hai mai sentito parlare di dropshipping? Molti marketers optano per questa soluzione perché permette di eliminare completamente i costi del magazzino e le incombenze dovute alla logistica. Nel dropshipping, infatti, è il grossista che spedisce al cliente finale e il venditore deve solo trasmettere il suo ordine, occuparsi della vendita e del marketing.

Dopo aver inquadrato meglio la vendita online, vediamo perché le aziende dovrebbero seguire il trend e avviare il proprio shop online.

Perché ti serve avere un e-commerce ottimizzato

Sai perché le persone comprano online? Dalla comodità al risparmio, alla vastità di opzioni disponibili, la febbre dell’e-commerce si diffonde per molte ragioni e un imprenditore lungimirante non può assolutamente ignorare questa situazione.

Negli ultimi due anni, la vendita online ha avuto un forte sviluppo proprio per i vantaggi che offriva ai consumatori costretti a stare in casa, conquistando anche le persone più scettiche. Oggi, nonostante la situazione si sia molto allentata e si possa andare ovunque per fare acquisti, l’abitudine a fare clic per avere un prodotto si è sedimentata e continua ad essere una modalità di acquisto apprezzata.

Se i consumatori sono avvantaggiati dall’e-commerce, è vero che anche i venditori traggono enormi vantaggi dall’aumento delle transazioni online.

Chi ha già un negozio fisico e riesce a integrarlo con il sito e-commerce non fa che aumentare le proprie opportunità di vendita, conquistando una nuova fetta di clienti e offrendo un servizio ulteriore ai clienti già acquisiti. Se ti sembra troppo impegnativo sappi che c’è anche un modello di business che si basa sull’ecommerce passivo.

Mentre, per i commercianti che si occupano esclusivamente di vendita online, vendere prodotti e servizi online ha costi di avvio e gestione molto più bassi rispetto a quelli del negozio fisico, inoltre non comporta gli stessi rischi economici nelle fasi iniziali.

Senza tenere conto che un sito e-commerce permette di raggiungere un mercato potenzialmente enorme (come ti ho detto prima, sono circa 2,14 milioni le persone che comprano online) senza nessun limite geografico.

Insomma un negozio online può vendere a chiunque e in ogni parte del mondo. E per quanto riguarda le tempistiche, le consegne vengono effettuate in tempi rapidi, senza creare attese fastidiose per i clienti.

Un business online, però, può avere successo solo se viene preso sul serio. Il sito e-commerce deve essere ottimizzato, così da avere prestazioni ottimali e offrire una customer experience di qualità.

Cosa significa gestire un e-commerce

Se stai pensando di aprire un e-commerce perché lo fanno tutti o per diventare milionario in poco tempo e, soprattutto, senza sforzi, ti consiglio di rivedere la tua idea. Il commercio elettronico non è un hobby con cui fare soldi. Si tratta di un’attività molto seria che, nel tempo, può essere anche estremamente redditizia. Ma per raggiungere i risultati sperati bisogna conoscere e prendere sul serio tutti gli aspetti che riguardano la vendita online.

Innanzitutto va preso in considerazione il tipo di prodotto/ servizio che intendi vendere.

Se sei un produttore o hai già un negozio fisico, aprire un e-commerce diventa un’evoluzione naturale del tuo business. Ma se devi avviare un’attività ex-novo e stai cercando di comprendere la tipologia di prodotti da proporre, il discorso cambia.

I venditori inesperti si fanno ingannare dai prodotti facili oppure cercano inserire in catalogo qualsiasi tipo di articolo. Un assortimento troppo vasto ma disomogeneo può inficiare la tua brand image e avere ripercussioni sul tuo fatturato.

Gestire un e-commerce vuol dire tenere conto delle spese e non perdere mai di vista gli aspetti finanziari. Per cui vanno vagliati i costi relativi ai prodotti, alla logistica, le spese pubblicitarie e gli investimenti per il marketing, nel rispetto del budget che hai a disposizione.

La logistica è un fattore che richiede la massima attenzione. I tuoi clienti si aspettano diverse opzioni per quanto riguarda le spedizioni, che devono essere puntuali e precise. Per cui dovrai occuparti della scelta del corriere e dell’organizzazione del magazzino, in modo che il flusso sia lineare. 

Come aprire un e-commerce da zero

Dall’esterno aprire un sito e-commerce può apparire un’inezia: basta avere uno shop online e iniziare a vendere.

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Beh, non è esattamente così. Tra il progetto, l’analisi di mercato e la prima vendita ci sono moltissime fasi che non possono assolutamente essere trascurate.

Quindi, adesso vediamo insieme cosa ci vuole per aprire un e-commerce.

cosa serve per aprire un ecommerce

Definisci la tua idea di business

Prima di qualsiasi altra mossa, devi avere ben chiaro che cosa vuoi vendere sul tuo e-commerce. Possono essere prodotti fisici, digitali oppure servizi, puoi decidere di portare il tuo business già avviato offline nel mondo dell’online o anche scegliere di avviare una nuova attività. La cosa importante è che ti chiarisci bene le idee prima di partire, che ti prepari un Business Model e identifichi il tuo target.

Una volta che ti sarà chiaro il tuo obiettivo puoi passare alle altre fasi che sono in parte burocratiche, in parte decisionali e strategiche e, infine, operative.

Iter burocratico

I siti e-commerce sono soggetti a degli adempimenti fiscali simili a quelli previsti per i negozi fisici, anche se la gestione delle pratiche burocratiche è più snella.

In una prima fase, è obbligatorio aprire la partita IVA ed effettuare l’iscrizione al Registro delle imprese. Inoltre bisogna presentare la comunicazione di inizio attività (la SCIA) al comune di residenza e creare una un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC). Oltre a questo iter comune per tutti, è necessario anche guardare al singolo caso. Se intendi vendere all’estero è necessaria l’iscrizione al VIES, mentre per gli e-commerce di prodotti alimentari o farmaceutici sono previste ulteriori verifiche.

Nome del dominio

Il nome del dominio permette ai tuoi clienti di riconoscerti e raggiungere il tuo sito facilmente. È fondamentale che sia breve, facile da memorizzare e unico.

Nel tempo potresti anche decidere di registrare il marchio. Per scegliere il nome è importante che tu sappia prima che cosa desideri vendere o a chi ti vuoi rivolgere. Selezionare il nome giusto significa iniziare con il piede giusto e rendere più facili tutti gli step successivi che hanno a che fare con la promozione, il marketing e la comunicazione.

Scelta dell’hosting

L’hosting è lo spazio web che ospita il sito e ne determina le performance. Un buon hosting, quindi, deve garantire velocità di caricamento ed essere attivo già da tempo.

Inoltre è meglio che sia scalabile e offra ottime prestazioni anche nel caso che il tuo e-commerce venga ampliato.

Piattaforma

In commercio esistono moltissimi software per la creazione di siti e-commerce e non è facile selezionarne uno senza alcuna esperienza. Per questo motivo ti consiglio di rivolgerti a consulenti esperti in e-commerce che sappiano indicarti la piattaforma più in linea con il tuo progetto.

Sistemi di pagamento

Questo è un punto molto delicato, che necessita di attenzione. Il processore di pagamento deve garantire transazioni sicure e tracciabili in modo che il cliente non abbia nessun tipo di dubbio e non corra rischi.

Inventario e spedizioni

Bisogna decidere come gestire l’inventario e a quale corriere affidare le spedizioni, affinché siano puntuali e non incidano pesantemente sulle spese di gestione.

Il magazzino costituisce un investimento importante che va organizzato al meglio. Puoi anche optare per il dropshipping e lasciare che il magazzino e le spedizioni vengono gestite esclusivamente dal grossista.

Marketing e pubblicità

Nel piano di sviluppo della tua attività vanno incluse anche le strategie di marketing e la pubblicità. Come fai a portare utenti sul tuo shop se nessuno sa che esiste?

Se non vuoi che il tuo investimento sia vano, bisogna creare una pianificazione ad hoc che attiri gli utenti e che li convinca ad acquistare i tuoi prodotti. Questa deve comprendere la SEO, la gestione dei social, la creazione di campagne ads, il content marketing, l’email marketing e il referral marketing.

Vero anche che una domanda sorge spontanea: Ma quali sono i costi di tutte queste attività?

Te li spiego nel prossimo paragrafo.

Quanto costa aprire un e-commerce? 

Una delle domande che mi viene posta più di frequente è proprio “quanto costa aprire un sito e-commerce?”.  Quando si parla di commercio online, tuttavia, non si possono dare dei prezzi fissi né, tantomeno, proporre siti e-commerce un tanto al chilo.

Ogni progetto è unico e va analizzato in maniera accurata per poterne determinare il prezzo.

Ci sono dei costi fissi che possono essere considerati a priori, come quelli relativi alle pratiche burocratiche. Ma tutto il resto delle spese varia a seconda della tipologia di e-commerce che vuoi realizzare, compresi i costi dell’hosting.

Il primo aspetto da valutare sono le caratteristiche del business. Un sito di vendita online, con un catalogo ristretto o, addirittura, un singolo prodotto, ha costi di sviluppo inferiori rispetto ad un progetto che prevede migliaia di prodotti in catalogo. Tuttavia, promuovere un piccolo brand può richiedere un investimento pubblicitario più cospicuo.

Il software per sviluppare il tuo e-commerce è una delle voci che incide maggiormente sul preventivo. Quanto costa creare un sito e-commerce, infatti, dipende dal grado di personalizzazione del lavoro.

Il marketing è una voce di costo che spesso si tende a sottovalutare ma che costituisce una delle attività principali affinché il sito e-commerce abbia successo. Nel budget, quindi, va prevista una sezione dedicata alla promozione del sito, da distribuire tra le campagne a pagamento e gli strumenti per la crescita organica del brand.

La scelta dell’agenzia e-commerce è un altro costo da preventivare. Ingaggiare un team di esperti può aiutarti a individuare le soluzioni più performanti, ottenere notevoli risultati e accelerare i tempi per la messa online del sito. 

Quale software scegliere per aprire il tuo e-commerce?

Per i non addetti ai lavori, la scelta del software per la creazione del sito e-commerce può rappresentare un vero problema. In linea di massima, si può ricorrere sia ad una piattaforma open source, come Woocommerce, Prestashop o Magento o sviluppare un software dedicato. Entrambe le soluzioni possono essere performanti e valide, l’importante è che tu sappia valutarle bene in relazione alla strategia del tuo business. Lo sviluppo di un software dedicato richiede più tempo e ha costi elevati ma garantisce una personalizzazione assoluta soprattutto per quanto riguarda le funzionalità. 

Per i CMS open source, invece, i tempi di realizzazione sono più rapidi senza dover rinunciare a funzionalità essenziali. Per i diversi Content Management System, infatti, sono disponibili innumerevoli plugin, che garantiscono un prodotto completo e ideale per ogni tipo di e-commerce.

Come dovresti orientarti nella scelta del software per e-commerce?

In realtà, ognuno ha esigenze diverse e non è possibile rispondere in maniera generica. Prima di arrivare a una soluzione, vanno presi in considerazione tre fattori: 

  • il budget;
  • le esigenze del tuo business;
  •  le tue competenze tecniche.

A seconda della soluzione desiderata, i costi cambiano. In entrambi i casi, per la stesura del preventivo vanno considerati i plugin aggiuntivi, le personalizzazioni, il tipo di design e gli interventi mirati ad offrire un’esperienza utente ottimale.

Vale la pena investire in un sito e-commerce?

C’è tanto lavoro da fare, non lo nego, e anche i costi iniziali potrebbero essere consistenti. Ma ti faccio una domanda: quale sarà il costo e le conseguenze che dovrai affrontare se scegli di non aprire il tuo e-commerce o se ti affidi a chi ti fa un prezzo molto basso che di solito è sinonimo di scarsa qualità?

Prima di tutto, siccome il mondo si sta muovendo verso l’annullamento dei confini tra reale e digitale, se ti manca la parte dell’online rimarrai tagliato fuori. Detto questo, se ti presenti sul mercato con uno strumento che non ti porta risultati la conclusione è che quello che hai fatto non è servito a niente.

Non voglio spaventarti, non si tratta di un obiettivo impossibile da raggiungere, anzi! Il lavoro è assolutamente fattibile ma devi assicurarti di farlo con le persone giuste. Ci sono alcune agenzie che sono fin troppo care, ma altre che propongono prezzi esageratamente bassi. Facendo due conti mi chiedo io stesso come possano sostenere l’impresa e, considerando che il costo degli strumenti e delle piattaforme non cambia, l’unica cosa su cui possono risparmiare è la prestazione professionale.

Concorderai con me che non c’è niente di più controproducente che affidarsi a persone che non sono affidabili e che non potranno supportarti nel momento del bisogno. Tutto ciò che devi fare è solo scegliere i giusti collaboratori.

Quindi, per tornare alla domanda principale se vale la pena investire in un e-commerce. La risposta è sì, ma nel modo corretto.

Perché ti serve avere un e-commerce ottimizzato

Sai perché le persone comprano online? Dalla comodità al risparmio, alla vastità di opzioni disponibili, la febbre dell’e-commerce si diffonde per molte ragioni e un imprenditore lungimirante non può assolutamente ignorare questa situazione.

Negli anni scorsi, la vendita online ha avuto un forte sviluppo proprio per i vantaggi che offriva ai consumatori costretti a stare in casa, conquistando anche le persone più scettiche. Oggi, nonostante la situazione si sia molto allentata e si possa andare ovunque per fare acquisti, l’abitudine a fare clic per avere un prodotto si è sedimentata e continua ad essere una modalità di acquisto apprezzata.

Se i consumatori sono avvantaggiati dall’e-commerce, è vero che anche i venditori traggono enormi vantaggi dall’aumento delle transazioni online.

Chi ha già un negozio fisico e riesce a integrarlo con il sito e-commerce non fa che accrescere le proprie opportunità di vendita, conquistando una nuova fetta di clienti e offrendo un servizio ulteriore ai clienti già acquisiti.

Mentre, per i commercianti che si occupano esclusivamente di vendita online, vendere prodotti e servizi online ha costi di avvio e gestione molto più bassi rispetto a quelli del negozio fisico, inoltre non comporta gli stessi rischi economici nelle fasi iniziali.

Senza tenere conto che un sito e-commerce permette di raggiungere un mercato potenzialmente enorme (come ti ho detto prima, sono circa 2,14 milioni le persone che comprano online) senza nessun limite geografico.

Insomma un negozio online può vendere a chiunque e in ogni parte del mondo. E per quanto riguarda le tempistiche, le consegne vengono effettuate in tempi rapidi, senza creare attese fastidiose per i clienti.

Un business online, però, può avere successo solo se viene preso sul serio. Il sito e-commerce deve essere ottimizzato, così da avere prestazioni ottimali e offrire una customer experience di qualità.

Come si gestisce un e-commerce

Pensi davvero che chiunque possa gestire un e-commerce? O che sia un’attività molto semplice e intuitiva?

Purtroppo devo rivelarti un segreto: gestire un negozio online è un’attività complessa che richiede numerose competenze e skill trasversali.

È chiaro che ci troviamo di fronte a un business redditizio e dalle enormi potenzialità di guadagno. Ma per raggiungere certi livelli è importante  dedicarsi pedissequamente a tutti gli aspetti che riguardano la vendita online.

Innanzitutto va preparato il business plan, dal quale dovrebbero emergere i punti salienti del tuo progetto: il tipo di prodotto/ servizio che intendi vendere; la struttura dei costi da sostenere; la tua idea imprenditoriale; le vendite e i ricavi.

Se sei un produttore o hai già un negozio fisico, aprire un e-commerce potrebbe essere un’evoluzione naturale del tuo business. Ma se devi avviare un’attività da zero e stai cercando di comprendere la tipologia di prodotti da proporre, il discorso cambia. 

I venditori inesperti si fanno ingannare dai prodotti facili oppure cercano inserire in catalogo qualsiasi tipo di articolo. Un assortimento troppo vasto ma disomogeneo può inficiare la tua brand image e avere ripercussioni sul tuo fatturato.

Tra gli aspetti da non perdere mai di vista c’è la gestione finanziaria dell’azienda. Aprire un e-commerce vuol dire valutare i costi dei prodotti, organizzare la logistica, fare un piano di marketing accurato.

Una figura preziosa a cui rivolgersi prima di aprire un e-commerce è l’e-commerce manager, un professionista in grado di creare una strategia di business, gestire un team e organizzare le attività principali per far decollare il tuo sito di commercio elettronico. Nel caso in cui tu non abbia esperienza o competenze, ti consiglio di farti aiutare nella progettazione del tuo negozio online proprio da un e-commerce manager.

Le figure professionali correlate al commercio online

Il commercio elettronico è un settore articolato che, oltre all’e-commerce manager, richiede competenze di vario tipo in ambito digital.

Nella fase iniziale, chiaramente, c’è bisogno di qualcuno che possa strutturare il sito e dargli una veste grafica adeguata. E le figure a cui puoi affidare questi compiti sono il graphic designer, il creative director e il web designer. In particolare, al reparto grafico spetta la parte relativa all’estetica del sito, mentre i web designer (sviluppatori, amministratori di sistema, user experience expert) lavorano all’usabilità del sito e alla sua funzionalità.

La vendita online è un business che richiede una grandissima attività di analisi. In genere, ci si rivolge ad un web analyst per analizzare le performance del sito e pianificare le strategie future e i possibili correttivi da mettere in atto.

Per portare traffico sul sito, poi, è indispensabile avere un piano di digital marketing. Le figure coinvolte in questo ambito sono, in particolare, il web marketing strategist, il SEO specialist, il SEM specialist, il copywriter, il social media manager.  Grazie agli interventi dei singoli professionisti è possibile lavorare sia sul traffico organico che sul traffico a pagamento, in modo che il sito possa raggiungere un maggior numero di utenti in target con il brand.

Infine, per il corretto funzionamento del sito e-commerce è necessario rivolgersi a un category manager. Quest’ultimo crea e cura le schede prodotto, si occupa del catalogo digitale e definisce la pricing policy. 

Apri il tuo e-commerce e inizia a vendere

Il commercio elettronico offre moltissime opportunità per fare impresa, sia alle aziende che già vendono offline, sia agli imprenditori che intendono approcciarsi a nuove attività.

Come abbiamo visto, avere un sito e-commerce qualsiasi non basta per attirare clienti e iniziare a generare un fatturato con molti zeri. Per ottenere risultati succulenti è necessario avere un progetto ben strutturato e svilupparlo nel migliore dei modi.

Questo significa sbrigare le pratiche burocratiche e affidarsi a consulenti affidabili e competenti nello sviluppo e nella promozione di siti e-commerce.

Il costo per aprire un sito e-commerce non è standard, così come non può esserlo un progetto di successo. Ogni aspetto va valutato tenendo conto dei tuoi obiettivi e di quali sono i passi da fare per raggiungerli.

Se hai bisogno di altri consigli sul tuo progetto di vendita online, contattami per una consulenza. Metterò a tua disposizione la mia esperienza e valuteremo insieme come raggiungere i tuoi obiettivi.

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Mirko Cuneo

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